Con i soldi si possono comprare case, costruire delle belle ville, comprare delle vetture, telefoni, computers…, ma mai si può comprare una vita umana, tranne che si sia degli imperialisti e dittatori…
Il 16 giugno l’Ong Comi ha mandato ai suoi soci, e in particolare alle Comi, un messaggio nel quale esortava la partecipazione al sit-in che sarebbe stato organizzato dalla comunità africana, e in particolare congolese, per esprimere la solidarietà con quanto vive il popolo della RDC, in piazza Montecitorio, davanti al Parlamento italiano. Il giorno previsto per questa manifestazione era il 30 giugno, data della commemorazione dei 57 anni di indipendenza della Repubblica Democratica del Congo.
Quest’anno, per i congolesi questa data si è trasformata in un giorno in cui commemorare tutti coloro che, a partire dal 18° secolo, son caduti e cadono giorno dopo giorno per la causa del loro amato paese.
É stato il giorno del lutto : i bambini muoiono innocenti a Kananga senza conoscere cosa è la gioia ! La popolazione di Kananga subisce lo sterminio nel silenzio del resto del mondo. I giovani vengono uccisi, le ragazze stuprate, la gente scappa.
Chi c’è dietro questa tragedia?
Solo Dio può conoscere il piano che è nella mente degli autori di queste atrocità disumane. E presto o tardi Lui farà la verità.
Rendendo grazie a Dio per questa possibilità, ho considerato questa manifestazione come una buona opportunità per esprimere il mio « NO » alla guerra e al massacro perpetuato in Repubblica Democratica del Congo., per dire con forza « NO » alla guerra.
Nel 1997, ho avuto la disgrazia di vivere la guerra in RdCongo : una esperienza che non auguro a nessun uomo del mondo. La guerra significa morte, fame, sete: in una sola settimana in cui mi son dovuta allontanare dal mio villaggio a causa della guerra, son dimagrita da 62 a 47 kili. È una esperienza che terrorizza, difficile da superare, perché io, ogni volta che sento dire questa parola “Guerra”, non riesco a trattenere le lacrime, perché rivivo ciò che ho vissuto in quel periodo. Io so cosa è la guerra. La guerra è disperazione, è la morte dei parenti e degli amici di classe, è la fame, è la sete….
Con forza diciamo “NO” alla guerra. Che tutti gli uomini dicano « NO » alla guerra in ogni angolo del mondo.
Il 30 giugno 2017, in piazza Montecitorio, sono state date le testimonianze su ciò che si vive in RdCongo ; molte persone erano là , dall’Italia, dalle Antille, da vari paesi dell’Africa: a cuore aperto tutti erano presenti per esprimere la loro umanità, venuti per manifestare il loro sostegno ai congolesi, ma anche a tutti coloro che vivono le atrocità della guerra. Eravamo tutti là per dire che l’umanità ha bisogno della pace, che ogni uomo vuole la pace.
Mi sono fortemente commossa quando ho visto Anna C. indossare la maglietta con la scritta “Stop ai massacri in RDC; mai più”; la sua presenza mi era di conforto e ogni volta che le lacrime scorrevano dai miei occhi, lei mi faceva una carezza che io traducevo con “Coraggio Liliane, siamo insieme!”.
Le testimonianze dei missionari, delle ONG Umanitarie, degli africani e dei congolesi in particolare, hanno sottolineato come la miseria del Congo sia costituita dalle ricchezze del suo sottosuolo. Le imprese non si preoccupano della tutela della dimensione umana dei congolesi e scelgono la ricchezza (i minerali necessari per telefoni, computers…). Ciò che fa la ricchezza di alcuni è data dalla morte dei congolesi: ciò rivolta per questo disprezzo della dignità umana.
Sono riconoscente a coloro che, in tanti modi, dicono il loro “NO” alla guerra. Questa ultima che sta avvenendo usa un’altra arma: la distruzione della donna. Stuprare una donna significa ucciderla; lo stupro è più tragico della peggiore delle malattie. Io ho visto mamme e giovali stuprate.
Ringrazio Dio perché, accanto a coloro che operano distruzioni nella società, ci sono coloro che affermano che l’uomo è una storia sacra, creato a immagine di Dio : basta essere una persona per aver diritto al rispetto. Ogni uomo porta in sé il segno della divinità, per cui ha l’obbligo di riconoscere la proibizione « non ucciderai », e che il suo viso è diverso da quello degli altri esseri viventi.
Lilyane
Liliane, grazie ! Insieme diciamo NO alla guerra e costruiamo, li dove siamo, pace e solidarietà. Pina