Dal 16 al 17 febbraio 2018 tre COMI di Messina ci siamo ritrovate a vivere un’esperienza di comunione, di fraternità e di chiesa a Letojanni (Me). Il luogo, una cornice speciale tra i colori solari del mar Ionio e la maestà dell’Etna con un clima quasi primaverile. La tela, racchiusa da questa cornice, è stato il Convegno regionale della Vita Consacrata dal titolo “Vita Consacrata è Profezia: condivisione dei beni e comunione di carismi”. Il convegno organizzato da USMI, CISM,CIIS e OV ha visto la presenza di circa 140 partecipanti tra Religiose, Religiosi, Istituti Secolari, Ordo Virginum di Sicilia, vicari e delegati episcopali per la Vita consacrata delle diciotto diocesi siciliane, i segretari diocesani degli organismi organizzatori, i movimenti e le singole persone che condividono carismi e spiritualità degli Istituti.
Papa Francesco ha detto che tre sono i pilastri importanti su cui si regge la vita consacrata: il primo è la profezia, l’altro è la prossimità e il terzo la speranza. Il convegno, con il contributo di p. Luigi Gaetani, carmelitano scalzo e presidente nazionale della CISM, e suor Enrica Rosanna, fma, sociologa ed esperta di formazione nella vita religiosa, ha invitato i partecipanti a riflettere sul primo di questi pilastri: la profezia che è condivisione di beni e comunione di carismi. La parola spezzata da mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta e delegato CESi per la Vita consacrata, l’ascolto delle bellissime e concrete testimonianze dei consacrati, la partecipazione attiva dei convenuti hanno aiutato a cogliere ulteriormente l’attualità, la sfida e la bellezza della vita consacrata nella sua missione profetica. Mons. Russotto ci ha ricordato che “Il profeta è un uomo di Dio, ma radicato nella storia. E il termine storia non è per nulla generico: è fatto di uomini e donne che vivono oggi, accanto a noi, in questo nostro tempo e in questa nostra terra”. La vita consacrata si deve radicare sempre più nelle lacrime, nelle angosce, nelle domande, negli interrogativi, nei sogni della gente del nostro territorio e, quindi, nei sogni delle tante famiglie che vivono un grande disagio. Tutti i carismi della vita consacrata sono nati in momenti epocali, in passaggi storici molto forti e noi stiamo vivendo un passaggio epocale davvero significativo. La vita consacrata deve essere una risposta, ma con “lo sguardo di Dio”.
In questo convegno, quindi, abbiamo visto riunito tutto il panorama della vita consacrata in Sicilia e questo è già un punto di forza di un cammino di comunione, perché la comunione è una delle forme più forti, visibili e provocatorie di profezia.
Sì, siamo chiamati ad essere ‘profeti’.
Profeti di speranza, e la speranza spinge ad andare oltre, ad attendere, ad avere fiducia, a credere in un’alba diversa, ad avere uno sguardo positivo sul presente che viviamo anche se critico, difficile…, e sul futuro ricco di speranza.
Profeti di gioia, profeti innamorati di Cristo. Testimoniamo che Dio riempie il nostro cuore e la nostra vita di gioia. Esprimiamo la scelta fondamentale della nostra vita con le parole “Noi abbiamo creduto all’amore di Dio”
Profeti di vita, chiamati a essere e diventare adulti per generare e ri-generare la vita e testimoniare che ‘la vita è bella’! La fraternità è ciò che ci fa essere fuoco, luce, lievito e sale, …bellezza
Profeti di amore e di tenerezza, chiamati ad uscire nelle periferie esistenziali con creatività, semplicità, audacia, compassione.
La nostra profezia, quella che il mondo capisce, è la santità. Amare è la nostra vocazione e la nostra profezia.
Allora insieme rinnoviamoci per essere pellegrini nel presente, costruttori di futuro!