Nella lettura dei segni dei tempi e in risposta alle sollecitazioni che emergono là dove le Comi sono inserite, nel corso degli anni ci sono state tante iniziative di servizio particolari, alcune condotte in gruppo e quindi più specifiche, e in tanti posti di Italia: mensa degli operai, asili montessoriani a Pozzilli e a Roma, attività socio-missionaria a Villalba, presenza nella zona di Torpignattara per un servizio di animazione e di aiuto ai poveri, centro di ascolto a S. Giovanni per gli immigrati stranieri, collaborazione per un progetto di evangelizzazione sul territorio a Messina.
In Italia la missionarietà della Comi si esprime innanzi tutto nell’impegno professionale, portato avanti con competenza e serietà. Il lavoro per la Comi è un modo per partecipare alla costruzione di una nuova umanità, basata sul rispetto della dignità della persona. Ogni tipo di professione apre verso una serie di relazioni, di amicizie, di presenze: è lì, in prima istanza, che la Comi è chiamata ad annunciare Cristo, attraverso una testimonianza a volte silenziosa, a volte più esplicita. Inoltre c’è il servizio negli uffici diocesani missionari, collaborazione nelle parrocchie, partecipazioni ad attività sociali: sono le esigenze del territorio che vengono assunte e diventano il dove e il come della missionarietà di un Istituto Secolare. Molto spesso, alcune di queste attività, come le missioni al popolo, sono portate avanti insieme agli Omi. Questa collaborazione con loro si è anche realizzata a livello di progetti di sviluppo nei paesi emergenti, nella missione ad gentes, nell’animazione giovanile, nel servizio con il Movimento Giovanile Costruire (MGC) e con l’Associazione Missionaria di Maria Immacolata (AMMI), le due realtà laicali legate ai missionari OMI.